Intende indagare le dinamiche emotive ed esistenziali che avvengono nella fase di detenzione, il passaggio dalla comunità all’isolamento e il conseguente riadattamento.
Che cos’è veramente la libertà ?
Siamo veramente liberi ?
Come siamo in grado di ride nire questo termine una volta che il nostro perimetro di azione viene ristretto?
Quali sono gli e etti della detenzione sulla salute mentale sica di un individuo ?
Quali sono le alternative ?
Il lavoro coreogra co si snoda attraverso queste domande, nel tentativo di raccontare esperienze ispirate principalmente a visite di volontari italiani nelle carceri di massima sicurezza.
Il nostro personaggio è un baule di esperienze e di storie che ci conducono in un viaggio dall’ingresso nell’esperienza di detenzione, passando dalla riscoperta di se stessi in un luogo limitato e in assenza di stimolo, arrivando al sogno, unico contatto con la vita all’esterno.
Il tentativo è quello di comprendere le infinite sfumature e possibilità nella parola libertà.